Ricorrenza dei 20 anni dal restuaro del S.S. Crocifisso

di Marco Luzzi .
Nel Comitato Festeggiamenti del 1999, formato dalle classi 1948-49 e 1968-69 decidemmo di destinare parte del ricavato per la festa al restauro della Sacra immagine lignea del S.S Crocifisso, che presentava preoccupanti segni di decadimento. Sapendo di affrontare le varie difficoltà e lungaggini burocratiche non ci perdemmo d’animo e in poco tempo il Comitato decise di far seguire il restauro da un gruppo di studio formato da tre laureande castiglionesi presso la facoltà di Conservazione dei Beni Culturali di Viterbo (Silvia Pepe, Katia Bonifazi e Mikaela Giuliani), affidandogli l’incarico di ricercare notizie e documenti riguardanti le origini e la storia del SS. Crocifisso e documentare le fasi del restauro. Lavoro che poi è stato è stato raccolto in un libro della collana del Comune di C.i.T

Raccolti i consensi e la collaborazione da parte del sindaco Chiucchiurlotto, anch’egli nel comitato, dalla Confraternita, Comitato Parrocchiale e Pro Loco, sorse il primo problema, ossia l’individuazione del restauratore. Ricordo le prime discussioni sulla scelta che spaziavano dal qualsiasi falegname, al restauratore di mobili fino ad un fantomatico restauratore del Vaticano. Alla fine, visto che comunque l’opera risultava catalogata presso la soprintendenza dei beni artistici del Lazio, dovemmo invece avviare tutta una serie di pratiche e permessi e soprattutto presentare uno studio di fattibilità molto tecnico e da personale qualificato.

Per via di un amicizia in comune nell’ambiente universitario, Silvia Pepe venne in contatto con una giovane e titolata restauratrice di Valentano, Licia Zappatore, che si rese subito interessata e disponibile al difficile restauro dell’opera, fornendo un progetto da sottoporre alla commissione esaminatrice della soprintendenza di Roma. Dopo una corsa agli ostacoli con la burocrazia e i permessi della soprintendenza, in certi passaggi veramente assurdi e scoraggianti, il restauro ebbe inizio verso Gennaio/Febbraio del 2000.
Ma come per miracolo e a tempo di record, la sera del 2 Maggio il SS. Crocifisso fu riposto nella sua urna, sorprendendo all’Esposizione i trepidanti fedeli per il suo ritrovato splendore artistico originario e nella sua straordinaria bellezza.

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