IL BORGO COM’ERA > Ricordi in Cartolina

Una raccolta di cartoline di Castiglione in Teverina, che rappresenta senza dubbio la più preziosa memoria documentale dello stile architettonico e dello sviluppo sociale, economico ed urbanistico del nostro territorio nel corso di tutto il secolo scorso.

Retro cartolina, viaggiata nel 1950

Con il diffondersi della fotografia, anche i paesi e i piccoli centri cittadini beneficiarono della concessione governativa per l’emissione delle cartoline illustrate. L’iniziativa di stampare cartoline venne presa da persone che avevano pubblici esercizi, ma soprattutto da coloro che gestivano la privativa dei generi di monopolio. Sulle cartoline era riportato, come avviene ancora oggi, il loro nome e cognome preceduto da “Ediz.” e così diventavano, in senso lato,  gli “editori locali”; davanti a questa dicitura si riportava anche il numero di cliché della cartolina.

Anche Castiglione in Teverina ha avuto i suoi editori di cartoline:  Basili Alfredo e Perquoti Antonio, Marino e Ines.

Quasi sempre dimenticate  in angusti cassetti; chiuse, per anni,  in vecchie scatole. Poi un bel giorno, malgrado il buio, la polvere e l’umidità, ritornano alla luce e con i loro colori sgargianti, più splendenti che mai, ci riportano indietro nel tempo ricordandoci i luoghi, i monumenti, angoli scomparsi, i saluti, i baci,  gli amici, i parenti o chissà chi.

2 risposte a "IL BORGO COM’ERA > Ricordi in Cartolina"

  1. Marcello Camilli 4 gennaio 2011 / 06:15

    Confrontando le due cartoline della Rocca Farnese (4 e 6), si notano già le prime trasformazioni, se la confrontiamo con la situazione di oggi, la differenza con l’originale è abbastanza notevole.

  2. Giuseppe Scorsino 5 marzo 2011 / 02:39

    Il borgo era bello e vivo negli anni 50 e 60, quando nessuno aveva nulla nè televisione e nè radio (almeno in pochi avevano la radio). Io giocavo con la palla avanti casa mia ed ero sempre di corsa giù per le scalette a rincorrere il pallone. Pensate che nella mia età ho visto rifare le scalette per intero 2 volte. In quei tempi il borgo era molto popolato, non c’era una casa libera. Io ogni volta che vado a castiglione faccio il giro tornando su per il rivellino dopo essere passato da Tonino. Bene, ogni volta mi mette più tristezza ripensando alla vita che c’era, mentre adesso ci sono solo fantasmi. Io ho pubblicato molte foto su facebook del borgo ed ogni tanto li vado a rivedere e penso vedendo le scalette deserte con molta tristezza a quando si andava a San Giovanni a giocare. Basta altrimenti mi commuovo.

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